Arvicole microtus, il Topo campagnolo frequentatore dei nostri meleti<span class="rating-result after_title mr-filter rating-result-120">	<span class="mr-star-rating">			    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star-o mr-star-empty"></i>	    </span><span class="star-result">	4/5</span>			<span class="count">				(1)			</span>			</span>

Arvicole microtus, il Topo campagnolo frequentatore dei nostri meleti

Indice:

Genere Microtus , le Arvicole presenti in Italia, schede etologiche:

Il cosiddetto : Topo campagnolo, o Arvicola, appartiene alla famiglia dei Criceti(Cricetidae)  e alla grande sottofamiglia delle Arvicole (Arvicolinae) del genere Microtus.

Quando parliamo più specificamente dei roditori presenti in Italia vi troviamo altre Arvicole dello stesso genere e sono:

  • Microtus Arvali Arvicola campestre
  • Microtus agrestis – Arvicola agreste
  • Microtus multiplex – Arvicola di Fatio (sottospecie Terricola)
  • Microtus savii – Arvicola del Savi (sottospecie Terricola)
  • Microtus subterraneus – Arvicola sotterranea (sottospecie Terricola)

Queste, tra loro sono difficili da distinguere, a parte differenze di habitat e alcune diversità morfologiche, che ovviamente rileveremo in quest’articolo. Esistono altre arvicole presenti nel nostro paese e molto diffuse come L’ arvicola rossastra (Myodes glareolus) molto simili a un topo, ma appartengono al genere Myodes e le tratteremo in altra occasione.

Microtus arvali o Arvicola campestre e Microtus agrestis o Arvicola agreste, anche chiamate: Topo campagnolo, e Topo agreste.

Immagine di Arvicola campestre
Arvicola significato

 

L’Arvicola campestre e la sua “collega”; l’Arvicola agreste sono responsabili dei gravi conseguenze ai meleti del Trentino, a campi di foraggio e alle culture dei cereali, dove riescono a danneggiare intere piantagioni .

Il Topo campagnolo non si accontenta solo dei frutti, ma, distrugge le piante decorticandone l’apparato radicale fino al colletto, e aggredendo le piante di cereali ancora verdi.
Abbiamo perciò scelto, per una volta, di presentarvele insieme in una scheda comparativa, essendo diffuse in Italia nelle stesse regioni e soprattutto avendo le stesse preferenze alimentari.

Habitat:

Arvicola campestre (microtus arvali): diffusa dal nord della Spagna agli Urali, assente in Gran Bretagna, ha un metodo attivo di termo-regolamentazione che sopporta al minimo i 16° nel periodo di maggior riproduzione, per questo motivo non la troviamo al di sopra della Danimarca, mentre allo stesso modo non sopporta la siccità estiva e in Italia pertanto la sua diffusione si limita al nord ovest della nostra penisola e cioè : Trentino, Friuli, Veneto e parte dell’Emilia Romagna.
Abita vicino ai margini dei fossi, nei prati e terreni incolti, nei frutteti, nei campi coltivati di leguminose e cereali purché non troppo lavorati, non ama i terreni troppo umidi.

Arvicola agreste(microtus agrestis): L’area di distribuzione del Topo campagnolo o meglio in questo caso del Topo agreste è molto ampia comprendendo una grande parte dell’Europa e dell’Asia , dal Portogallo alla Cina insomma.
In Italia invece, rispetto alla sua collega “campestre”, ha un’area di distribuzione limitata a una piccola porzione del Trentino Alto Adige, parte del Friuli e del Veneto.
Al contrario delle arvicole campestri, le arvicole agresti hanno bisogno di un adeguato grado di umidità, e della copertura fornitale dall’erba alta, quindi più frequentemente le troviamo ai margini degli acquitrini. Amano soprattutto le praterie ma le incontriamo anche nelle torbiere, negli appezzamenti coltivati, negli arboreti da frutto, sempre però che possano rimanere coperte dall’erba alta.

Segnali di riconoscimento della presenza delle arvicole:

Immagine di Arvicola agreste
Arvicole cosa sono

A dimostrazione dell’utilità della conoscenza approfondita delle specie pericolose soggette a derattizzazione possiamo già centrare attraverso l’individuazione del loro habitat, due semplici modi di prevenzione per le nostre colture e i nostri tanto amati frutteti:

  1. Cercare tracce della presenza delle arvicole lungo i margini dei fossi, aperture di tane dove la terra di riporto intorno all’uscita non è ammucchiata ma sparsa, sentieri abituali tra l’erba alta che  questa specie realizza per i suoi spostamenti, dove sono presenti feci, lasciate generalmente in piccoli cumuli ai lati del percorso ed erba sminuzzata.
  2. Una volta individuata la loro presenza, un buon modo per prevenire i problemi procurati dalle arvicole è quello di mantenere il più possibile l’erba bassa tra i filari delle colture, attenzione però, se tagliata quando già è troppo alta, lasciandola sul suolo, diamo alla specie l’habitat perfetto, quindi  è importante rimuoverne i resti.

Il metodo migliore è comunque, la cattura delle arvicole attraverso trappole per micromammiferi, al fine di  poterne individuare la specie con precisione e pianificare insieme a personale qualificato, una strategia di derattizzazione dopo un attento monitoraggio.

Morfologia:

Lunghezza del corpo:

  • Arvicola campestre: tra gli 8,5 e 12 cm.
  • Arvicola agreste: tra gli 8 e i 13 cm.

Lunghezza della coda:

  • Arvicola campestre: tra i 2,5 e i 4 cm. Coda monocolore con rada peluria
  • Arvicola agreste: tra i 2 e i 4,5 cm. Coda nettamente bicolore, sopra più scura sotto più chiara, con rada peluria.

Peso corporeo:

  • Arvicola campestre: tra i 15 e i 40 g.
  • Arvicola agreste: tra i 15 e i 45 g.

Colore del pelo:

  • Arvicola campestre: più chiara meno lunga e meno ispida dell’arvicola agreste,mantello marrone-grigiastro sul dorso e grigio giallastro sul ventre, senza demarcazione netta tra le due parti.
  • Arvicola agreste: Pelliccia ispida, colorazione variata tra il marroncino grigiastro più o    meno, tendente al giallo, ventre uniformemente grigio.

Vista, forma degli occhi:

  • Arvicola campestre: occhi più grandi rispetto alle arvicole della specie Terricola (arvicola di Fatio, arvicola di Savi, arvicola sotterranea), dovuto alla
    minore attività fossoria. Colore nero. Vibrisse molto lunghe.
  • Arvicola agreste: nessuna differenza morfologica apparente con gli occhi del Microtus arvali (arvicola campestre)

Denti:

  • Arvicola campestre: 16 denti, privi di radice e a crescita continuaImmagine del profilo di Arvicola agreste
  • Arvicola agreste: 16 denti, come sopra.

Orecchie:

  • Arvicola campestre: parte interna del padigliose glabra, sporgenti rispetto alla pelliccia;tra 0,8 e 1,2 cm
  • Arvicola agreste: padiglione auricolare peloso, esternamente e internamente, orecchie quasi infossate nella pelliccia; tra 1 e 1,3 cm.

Piedi:

Il Topo campagnolo o agreste ha le impronte dei piedi posteriori, caratterizzate da sei callosità, al contrario delle arvicole della sottospecie Terricola ( arvicola Fatio, arvicola di Savi, arvicola sotterranea)che ne hanno cinque, la lunghezza del piede posteriore varia da 1,3 a 2 cm.

Feci:

Le feci di entrambe le arvicole sono ovali , lasciate lungo i sentieri percorsi, e quando fresche hanno una colorazione nera o verde.

Qui a sinistra vediamo il classico profilo delle Arvicole del genere microtus tipico dell'”agreste” sono invece le orecchie pelose e poco sporgenti dalla pelliccia.

Nella foto di destra possiamo notare l’entrata tipica di una tana di arvicola,priva degli ammucchi di terra da riporto, tipica invece nelle tane del Rattus N.

Comportamento e Riproduzione:

I Topi campagnoli o agresti, svolgono un’attività polifasica, ossia possono essere attivi sia di giorno che di notte, anche se nel periodo estivo l’attività notturna è più pronunciata. Realizzano veri e propri sistemi di gallerie sotterranee, non molto profondi ma molto estesi, più in profondità và, tra le due, l’Arvicola campestImmagine dell'ingresso di una tana di Arvicolare(ad un massimo di 20 cm). Il nido può essere collocato all’interno di queste gallerie o anche in superficie, ben nascosto nel mezzo dell’erba alta, è rivestito in prevalenza con foglie di graminacee, all’interno delle gallerie ci sono anche stanze di deposito di cibo con la funzione di scorte alimentari.

La durata del periodo riproduttivo delle arvicole varia secondo la latitudine, in generale è compreso tra febbraio e dicembre ma in caso di disponibilità di cibo può proseguire anche nel corso dell’inverno, con ricorrenze periodiche ogni 4 anni circa ( anni di pullulazione). La maturità sessuale è raggiunta

  • Arvicola campestre: dalle femmine in appena tre settimane di vita mentre dai maschi in 30 giorni, la gestazione dura  tra i 19 e i 21 giorni, dando alla luce da 2 a 10 piccoli topini campagnoli
  • Arvicola agreste: la maturità sessuale delle femmine arriva dopo 28 giorni, la gestazione dura tra i 18 e i 20 giorni e partoriscono tra i 2 e i 7 piccole arvicole agresti.

Le femmine di ambedue le specie presentano l’estro post partum che permette alle femmine di poter essere nuovamente fecondate subito dopo il parto.Questo fatto e l’elevata quantità di piccoli che nascono fanno di queste specie una tra le specie con il più alto potenziale riproduttivo tra i Roditori europei.

Preferenze Alimentari:

Entrambe le specie sono strettamente erbivore, la loro alimentazione è costituita in prevalenza da parti verdi di piante erbacee, soprattutto di cereali Leguminose e Graminacee. L’arvicola agreste è un po meno granivora dell’arvicola campestre, ma si nutre più frequentemente di corteccia delle piante arboree, sia forestali che da frutto. Della pianta mangiano tutto; fusti, foglie e radici.

La pullulazione:

Avendo un idea chiara del tipo di pericolo che queste due specie possono rappresentare, a questo punto  è importante accennare alle periodiche onde di densità demografica anche chiamati “anni di pullulazioni”.
Nelle Arvicole del genere Microtus questo accade con cicli di 3-5 anni, ossia in questi anni, preceduti da annate con favorevoli condizioni di abbondanza di cibo e con stagioni invernali più calde del normale accade un eccezionale esplosione demografica che dopo aver raggiunto un picco di pullulazione, subisce un improvviso e drastico calo.

Nonostante gli studi fatti a proposito ancora non si è capito quali siano i fattori che determinano esattamente questo andamento ciclico.

 

Microtus multiplex – Arvicola di Fatio sottospecie: Terricola

Affrontiamo qui il conoscimento delle tre specie di microtus la cui sottospecie è denominata “Terricola”, probabilmente dovuto ad una maggiore attività fossoria . La distinzione tra queste tre specie è difficile e molto spesso vengono attribuiti agricoli compiuti dall’Arvicola del Savi (microtus savii) alla innocente Arvicola di Fatio (microtus multiplex).
È importante per questo conoscere il più possibile sia la morfologia che l’area di distribuzione geografica di cadauna, e cercheremo di farlo attraverso tecniche comparative:

Immagine di Arvicola di Fatio

Habitat:

La sua distribuzione geografica comprende tutto l’arco Alpino e prealpino di Francia, Svizzera, Austria, Slovenia e Italia.

In Italia l’Arvicola di Fatio arriva a spingersi fino alle aree appenniniche tosco emiliane. Per stabilirsi, preferisce gli ambienti umidi con molta terra, ama le praterie, i terreni intorno alle coltivazioni, le torbiere, soprattutto ovunque ci sia una folta vegetazione erbosa.

Segnali di riconoscimento della loro presenza:

Questi non differiscono in maniera sostanziale da quelli delle altre Arvicole della stessa taglia; avendo però un attività più diurna rispetto alle altre è più facile incontrarla nei suoi rapidi spostamenti in mezzo ai campi.

All’imboccatura delle loro tane però incontriamo accumuli di terra cosa, non presente in quelle delle Arvicole.

Morfologia:

  • Lunghezza del corpo: tra gli 8,5 e gli 11 cm. Dimensioni maggiori dell’arvicola sotterranea ( microtus subterraneus)
  • Lunghezza della coda: tra i 2,7 e i 4 cm. Coda leggermente pelosa
  • Peso corporeo: tra i 15 e i 25 g.
  • Colore del pelo: in genere ha una pelliccia particolarmente morbida se confrontata alle altre arvicole della sottospecie terricola, di colore marrone rossastra tendente al grigio chiaro e leggermente più chiaro sul ventre, più tendente al giallo che al grigio. Lunghe vibrisse.
  • Vista, forma degli occhi: gli occhi sono un poco più grandi dell’arvicola sotterranea. Colore nero.
  • Denti: 16 denti , privi di radice e a crescita continua.
  • Orecchie: Padiglioni auricolari estremamente ridotti, nascosti nella pelliccia che non superano l’1,1 cm. Di diametro.
  • Piedi: piede posteriore con cinque callosità, al contrario dell’arvicola agreste e dell’arvicola campestre che ne hanno sei, il piede posteriore è grande tra 1,5 e 1,7cm. Con unghie ricurve e affilate.

Comportamento e riproduzione:

Le Arvicole di Fatio hanno attività polifasica, ossia sia diurna che notturna e alternano numerosi periodi di attività con altrettanti di riposo il quale però è di durata più corta.
Hanno abitudini fossorie e pertanto scavano gallerie estese ma superficiali, dove situano i loro nidi, nei periodi invernali scavano gallerie anche nella neve per spostarsi non viste dai predatori.
Le femmine partoriscono da 2 a 4 piccoli di arvicole alla volta, questa poca prolificità è però compensata dal fatto che le femmine possono rimanere attive sessualmente per oltre due anni, e da una stagione riproduttiva piuttosto lunga.

Preferenze alimentari:

Specie prettamente erbivora,  si nutre di semi, steli, rizomi e radici di moltissime piante erbacee, vivendo in posti dove è facile che si protragga a lungo la coltre nevosa, accumulano i bulbi, semi di piante arboree e rizomi nelle loro gallerie come scorta invernale.
Raramente questa specie si rende responsabile di danneggiamenti all’agricoltura, i quali normalmente sono messi in atto dall’Arvicola del Savi (microtus savii) con la quale viene spesso confusa.

Microtus savii- Arvicola del Savi, sottospecie: Terricola

Si tratta, tra le Arvicole, anzi addirittura tra i Mammiferi, di una delle specie più pericolose per l’agricoltura. Soprattutto in Puglia e in Sicilia causano gravi deterioramenti alle carciofaie.
Difendersi dalle arvicole significa conoscerle meglio.

Habitat

L’Arvicola del Savi ha una distribuzione mediterranea, che va dal sud-est della Francia all’Italia intera  Sicilia compresa , ad esclusione della Sardegna dove tra l’altro non è presente nessuna specie di Arvicolini.

L’Arvicola del Savi (microtus savii) è molto più duttile delle altre arvicole nello scegliersi un habitat di sua preferenza, perciò è capace di colonizzare gli ambienti più disparati, ovviamente ama gli spazi aperti, ma la possiamo trovare anche negli appezzamenti coltivati, in ambienti soggetti a lavorazioni frequenti, come le culture di foraggio, nei frutteti, ai bordi e sulle scarpate delle strade, negli argini di fossi e canali, negli orti, l’importante è che ci sia sempre un abbondante copertura erbacea. Può colonizzare qualsiasi tipo di terreno , sabbioso, torboso, argilloso pur preferendo un suolo sciolto o di mezzo impasto.

Segnali di riconoscimento della loro presenza:

Delle piccole radure che circondano i fori di entrata della fitta rete di gallerie scavate, fori della grandezza di 3-5 cm. Intorno a questi fori c’è come un circolo mancante nella vegetazione erbacea del raggio di poche decine di centimetri, è l’arvicola che ha usato l’erba per rivestire i suoi nidi.Immagine di Arvicola del Savi

Sono inoltre caratteristici i problemi causati dalle Arvicole riportati su certe colture ortive e da frutto, sulle piante arboree troviamo tracce di decorticazione dell’apparato radicale, che in certi casi portano alla morte della pianta.

Morfologia

  • Lunghezza del corpo: tra i 7,5 e i 9 cm.
  • Lunghezza coda: tra i 2 e i 2,5 cm. Quindi, coda più corta delle altre specie del genere microtus finora analizzate.
  • Peso corporeo: tra i 15 e i 25 g. Tendenzialmente più piccola delle altre arvicole
  • Colore del pelo: mantello marroncino, un po’ più scuro sul dorso, tendente al grigio sul ventre. Lunghe vibrisse.
  • Vista, forma degli occhi: nessuna differenza sostanziale  con le Arvicole fin qui menzionate, occhi più grandi dell’Arvicola sotterranea (microtus subterraneus). Colore nero.
  • Denti: 16 denti , privi di radice e a crescita continua
  • Orecchie: padiglione auricolare quasi invisibile e nascosto nel folto pelo.( diametro 0,7-0,9)
  • Piedi: Piede posteriore caratterizzato da cinque callosità come in tutte le Arvicole della sottospecie Terricola.

Comportamento e riproduzione

Specie attiva sia di giorno che di notte (attività polifasica), che alterna corti periodi di attività ad altrettanti di riposo.
Come tutte le Arvicole scava fitte reti di gallerie molto estese e con molti fori di entrata-uscita, a volte usa le gallerie scavate dalle Talpe.

È interessante nell’Arvicola del Savi l’alto grado di socialità, vive in gruppi che raggiungono anche le 15 unità, gruppi misti, dove le femmine possono allevare i loro piccoli in nidi comuni, alternandosi nelle cure parentali, e a volte in caso di fuga possono essere aiutate nel trasporto dei neonati dai figli di una nidiata precedente che li trasportano con la bocca.

Nelle regioni mediterranee l’attività riproduttiva si protrae dall’autunno alla primavera inoltrata, interrompendosi solamente nei mesi aridi e secchi quando l’estate è più calda. Le femmine possono essere sessualmente mature con 42 giorni di vita. La gestazione dura 24 giorni, e grazie all’estro post partum sono subito dopo fecondabili e disposte all’accoppiamento. Il numero di piccoli di arvicole nate da ciascun parto oscilla tra 1 e 4 con una media di 2-3.

Preferenze alimentari

Specie prevalentemente erbivora , consuma sia le parti aeree che ipogee come fittoni, bulbi e rizomi delle piante. Nei periodi quando l’erba è più scarsa arrivano a nutrirsi dell’apparato radicale e della corteccia alla base del fusto.
Nelle annate di “pullulazione” anche se la loro esplosione demografica non è cosi accentuata come nelle altre specie di Arvicole, dovendo rivolgersi ad altre fonti alimentari, giungono ad arrecare deterioramenti di notevole entità all’agricoltura.

Microtus subterraneus – Arvicola sotterranea, sottospecie: Terricola

arvicole microtus
arvicole immagini

Tra le Arvicole è la più simile alla Talpa, anche se molto meno pericolosa, con la quale può essere spesso confusa.

Habitat

La sua area di distribuzione è euroasiatica , in Italia L’Arvicola sotterranea è ristretta al settore nord orientale, la si può trovare in parte del Friuli, del Veneto e del Trentino-Alto Adige.
Ama l’umidità e la frescura, praterie, campi, sponde dei fiumi, si incontra anche in alta montagna fino ai 2500m di altitudine.

Segni di riconoscimento della sua presenza:

L’Arvicola sotterranea non produce segni di riconoscimento precisi della sua presenza rispetto alle altre Arvicole del genere Microtus.

Morfologia:

  • Lunghezza del corpo: tra i 7,5 e gli 11 cm.
  • Lunghezza della coda: tra i 2,5 2 i 4,2 cm. Leggermente bicolore e ricoperta di peluria, coda più lunga dell’Arvicola del Savi.
  • Peso corporeo: tra i 13 e i 24 g.
  • Colore del pelo: mantello grigio scuro più chiaro sul ventre, il pelo è morbido. Lunghe vibrisse.
  • Vista , forma degli occhi: Occhi molto piccoli, somiglianti appunto a quelli della talpa, dovuto alla sua maggiore attitudine fossoria, rispetto alle altre arvicole.
  • Denti : 16 denti, privi di radice e a crescita continua
  • Orecchie: padiglioni auricolari più grandi dell’Arvicola dei Savi, meno sporgenti dal resto del corpo quasi non si distinguono dalla pelliccia. Diametro: 0,7-1 cm.
  • Piedi: Cinque callosità sporgono dalla pianta del piede posteriore, il quale misura tra gli 1,4 e 1,7 cm.

Comportamento e riproduzione delle Arvicole

Questa specie di Arvicola come dicevamo, denota un’attività fossoria più marcata, non ama molto uscire allo scoperto, e quando lo fà, lo fà sempre ben nascosta sotto la copertura erbosa. Sotto terra sfrutta le parti sotterranee ( ipogee), radici ecc. delle piante arrivandoci attraverso gallerie che scava in abbondanza.

Anche l’Arvicola sotterranea presenta un attività polifasica ossia che alterna vari periodi di attività interrotti da periodi di riposo. Nelle zone di montagna esce con più frequenza allo scoperto.Solitamente i nidi delle Arvicole sotterranee sono ricavati nelle reti di gallerie scavate da loro che sono articolate e profonde (fino a 30 cm.) e ricoperti con erbe, muschio e radici.Immagine di Arvicola sotterranea

Una particolarità utile all’individuazione è che i fori di uscita delle loro gallerie, sono spesso ostruiti con terra, specialmente dove le temperature sono rigide per lungo tempo.
La specie è poligama, i territori dei maschi si sovrappongono mentre quelli delle femmine sono ben definiti e esclusivi.

L’attività riproduttiva può continuare per tutto l’anno, anche se il picco viene raggiunto tra marzo e settembre. La gestazione dura 21 giorni, da questa nascono da 1 a 4 piccoli di arvicole, che raggiungono la loro maturità sessuale intorno ai 3 mesi d’età. Le femmine di Microtus subterraneus come tutte le Arvicole della specie hanno l’estro post partum e grazie ad esso possono venire fecondate nuovamente subito dopo il parto.

Preferenze alimentari

Prevalentemente erbivora, si nutre principalmente delle parti ipogee delle piante (radici, bulbi ecc.) ma si nutre anche delle parti verdi , dei semi, e occasionalmente anche delle foglie.
Data la sua ridotta diffusione sul territorio italiano questa specie non provoca, se non di rado, problemi alle colture ortive con midollo tenero e radici con fittone.

Per gli addetti al settore agricolo consigliamo pertanto, innanzi tutto di prevenire queste invasioni di Arvicole con i semplici metodi accennati in quest’articolo quando possibile,  al primo sentore però di infestazione, consultare al più presto personale qualificato che sappia consigliarvi una strategia “target”  di derattizzazione, ossia direzionata ad un specifico animale, il più possibile rispettosa dell’ambiente.

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